BACHI DA PIETRA, il nuovo singolo, “Mussolini”.

BACHI DA PIETRA, “MUSSOLINI” – Singolo in uscita l’8 settembre 2023 (Garrincha Dischi / Sony). 

“MUSSOLINI” è il primo singolo del nuovo album, l’ottavo in studio, per la band composta da Giovanni Succi (scrittura, voce e chitarra) e Bruno Dorella (batteria) nel 2004, alla quale si aggiunge Marcello Batelli (basso e sintetizzatori) nel 2021 con l’album “RESET”, il primo su Garrincha Dischi. “ACCETTA & CONTINUA” è il titolo del lavoro in uscita il 17 novembre 2023. Segna un’altra pietra miliare nel percorso evolutivo che fin dagli esordi caratterizza la band, unica e non catalogabile nel panorama del rock italiano degli ultimi vent’anni. Una discografia che traccia ormai una saga multiforme ma coerente, dall’estetica precisa e spesso spietata. Chi vi accede ACCETTA il confronto senza filtri con un microcosmo in metamorfosi CONTINUA, perfettamente a fuoco e sempre sintonizzato sul presente.

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Commento dell’autore, Giovanni Succi.

L’opportunismo ben confezionato, da sempre, lo si ama. Politici di grido passano da una tesi al suo esatto opposto in una stagione senza il minimo imbarazzo e sono premiati in democrazia. Se accade nell’era dell’internet (sbugiardabili in due clic), figuriamoci prima. La Storia lo certifica: funziona. Ci si beve volentieri e in buona fede falsità promosse bene. Vale anche per il popolo la cui autostima si fonda sul primato della propria astuzia: noi italiani. 

Prendi Mussolini. Da individualista, anticlericale, socialista, a prototipo del totalitarismo guerrafondaio, del primato dello stato sull’individuo, nazionalizza la religione e convince gli abitanti di una penisola mediterranea di essere una “razza pura” (sorvolando sull’opinione dei razzisti veri in merito agli italiani), guidata da un semidio infallibile: LUI. 

In quanto a marketing il Fascismo fece un gran lavoro e il brand va ancora forte. Ma rispetto al potere del passato ebbe un’arma nuova: il cinema. A differenza di faraoni o imperatori di ogni tempo, si avvalse della forza dell’immagine sonora in movimento, che gigantizza il soggetto e lo proietta in luce eterna. Sogno vivente, visione mistica.

Se Napoleone avesse avuto il cinema, forse l’illusione di un prestigio immenso sarebbe giunta fino a noi intatta. Magari avrebbe dei nostalgici anche lui. Mussolini il cinema l’ha avuto, è su YouTube. C’è tutto il baraccone dell’Italia fascista che si auto-rappresenta: parla perfettamente il linguaggio del presente. Fu la prima stagione storica immortalata su pellicola con approccio non documentaristico ma coreografico. Dieci anni prima ancora debole, dieci anni dopo – anni Venti del Novecento – un’arma potentissima. 

Mussolini ne fu il primo grande attore conscio. Questo lo rende il primo personaggio storico del NOSTRO tempo. Convincente, statuario (169 cm), fotogenico, teatrale, carismatico, divertente… Buca lo schermo. Mussolini è già il brand di sé stesso. Pronto per i social dal 1923.

E infatti si eternò per quel che non fu mai: un grande statista. Di solito lo è chi fa la fortuna della propria nazione. Lui ne fece la rovina in tempo record. In un mondo adulto si è responsabili dei propri atti e di ogni eventuale conseguenza. In Italia no. Per i pargoli che siamo, la coreografia del personaggio adombra l’esito disastroso di ogni scelta politica. 

Condusse il popolo che diceva di amare (ma in realtà non ne ebbe stima), verso l’apice dell’orgoglio e il peggior baratro della storia. Ma assolverlo ci piace: ci ricorda che la nostra disgrazia è sempre colpa di qualcun altro. Ci assolve.

Quindi è vincente nel grande talent show della realtà contemporanea. Icona riproducibilissima, rimanda sempre e solo a sé stesso, LOGO in un contesto coerente di immagine coordinata al LOGO: contiene già la formula magica di ogni grande successo. Un brand accattivante del tutto vuoto di valori veri e quindi pronto – all’occorrenza – a contenerli tutti.

Allo scadere di ottant’anni esatti dall’8 settembre del 1943 (quando sembrò la fine e invece era solo l’inizio) il testo della canzone che porta il suo nome si concentra su questi aspetti: il carisma, il miraggio, il raggiro. Il tema mi tocca (ci tocca) ancora oggi, credo vada approcciato con freddezza. Altrove affrontai altri aspetti della stessa faccenda con più ironia (“Happy 1942”, Apocalypse Louge, LP Tannen Rec. 2020). Oggi, qui, la faccenda è questa: ACCETTA E CONTINUA la finzione eterna. Funziona.

“MUSSOLINI” dei Bachi Da Pietra, testo di Giovanni Succi

nostra lingua falsa
nostra storia farsa
nessuna pena valsa
nessun passato passa

super trend Top Twenty

sempre trendy anni Trenta anni Venti

quelli sì che son stati marketing vincenti

quelli sì che son stati marketing vincenti

quale genio della propaganda incanta

a cent’anni di distanza dalla campagna 

i nati liberi e rimasti bambini

a parte Hitler… Mussolini

addio Pina vado in Russia sereno

ho vent’anni di retorica a pararmi dal gelo

vado sul tubo a farmi d’eia alalà 

Mussolini è sempre qua sul profilo whatsapp

l’impero del pene contro il resto del mondo

dopati d’orgoglio sfasciati al primo scoglio 

su quale carro siamo pronti a saltare

sul carro vincente che promette più pane

VIVA VIVA VIVA

VIVA VIVA VIVA

un uomo probo un uomo solo un uomo forte un uomo nuovo

un bracciante in campagna un futurista in città

un ammiraglio da spiaggia un romagnolo in frac

un seduttore di folle sedotto da un folle

un vincente che perde e soccombe

un uomo di parola – lo sterminio no

noi li consegnamo loro e li mandiamo a nord

hai dichiarate guerre e le hai tutte perse

paghiamo ancora il prezzo delle tue belle scelte

se contiamo ancora oggi come carta falsa e perdente

è perché abbiamo rotto il cazzo al mondo e perso tragicamente

abbiam cambiamo almeno tre volte bandiera 

dalla sera alla mattina e poi di nuovo la sera

e se per oggi pulcinella ti fa fesso con un asso falso

non sa che chi lo guarda vede solo un pagliaccio

VIVA VIVA VIVA

VIVA VIVA VIVA