“IL CASTELLO DEL GERMI” 2022, direzione artistica.

Rassegna di eventi all’interno del Castello Sforzesco a Milano, a cura del Germi LDC, dal 21 di Luglio al 05 agosto. Dehor letterario presso il portico dell’elefante, nei giardini ducali del Castello.

Il Castello del Germi LDC è la propaggine estiva ecosostenibile del locale di via Cicco Simonetta. Una sua estensione all’aperto, allestita nel contesto dei giardini del Castello Sforzesco. Il Germi, Luogo Di Contaminazione tra le arti, propone una selezione di incontri culturali, musicali, letterari e divulgativi (scienza, storia dell’arte, fumetti, fiction…) tra le 19:00 e le 21:00, dal 21 luglio al 5 agosto. Un antidoto efficace alla noia e agli schemi mentali.

Direzione artistica: GIOVANNI SUCCI.

Filo conduttore della rassegna: il concerto di “non-finito” e i personaggi “irregolari”.

LUGLIO

21 giovedì – “GIANDANTE X”
«Era piccolo di statura, il volto intenso e profilato di chi è costantemente racchiuso in se stesso. Già il nome d’arte Giandante era un manifesto e un romanzo. All’anagrafe era Dante Pescò. Divenne Giandante X a vent’anni, nel 1920, al tempo dei suoi debutti artistici. “Giandante” è probabilmente un voluto refuso in luogo di “Viandante”; la X sta per cancellazione e anonimato. Un artista che non vorrebbe essere né riconosciuto né ricordato. Perché tanto tutto passa e non ne vale la pena». Così Giampiero Mughini.
E invece Roberto Farina, autore del libro “Giandante X”, (Milieu 2022) ne ricorda la figura, ripercorrendone le tracce. Quelle di chi lo ha visto e conosciuto, chiedendosi quali fossero i demoni di questo colosso dimenticato del Novecento. Con ROBERTO FARINA

22 venerdì – “THE LEADER SHIP: CHI GUIDA DAVVERO LA NAVE?”
Cosa fa la leadership? Crea altri leader. Dalla storia incredibile ma vera di un capitano della Marina americana che ha superato la gerarchia distribuendo autorità al suo equipaggio, arriva una metafora potente per tutte le nostre organizzazioni. Siano esse imprese, pubblici uffici, organizzazioni no profit, hanno tutte bisogno di superare i vecchi paradigmi e mettere le persone, ogni persona, nelle condizioni di prendere decisioni significative per sé e per l’organizzazione intera. “Quando diamo istruzioni alle persone, creiamo dipendenza. Quando diamo loro spazio per le intenzioni, creiamo autonomia”. Ne parleremo con FRANCESCO Frugiuele (Kopernicana), esperto di sviluppo organizzativo e JOSHUA Volpara (Ayros), editore del libro in Italia.

23 sabato – “LE MURA RACCONTANO”.
Un viaggio sorprendente tra le ombre del Castello, dai resti reali della storia milanese ai fantasmi che si aggirano tra i suoi cortili”. Con GIAN LUCA MARGHERITI, scrittore.

24 domenica – “VIAGGIO STORICO-FILOSOFICO ATTRAVERSO I FUMETTI”.
La docente di Storia e Filosofia Valentina Matteucci fa da spalla al talentuoso fumettista Emanuele Leone in un percorso a ritroso nel tempo attraverso i fumetti, leggendone i contesti culturali e creativi che hanno permesso loro di nascere, considerandone gli spunti filosofici che ci offrono. Perché come sosteneva il grande maestro Giulio Giorello “è proprio vero che la filosofia si insinua in ogni piega della nostra esistenza”. Con EMANUELE LEONE e VALENTINA MATTEUCCI

27 mercoledì – “DISCORSO SU DANTE DI UN POETA RUSSO”
“Fino a oggi la fama di Dante è stato il massimo ostacolo alla sua conoscenza, a uno studio approfondito della sua opera. Lo resterà ancora per molto tempo.” Osip Mandel’štam [tratto da “Conversazione su Dante”, a cura di Serena Vitale, Adelphi 2021]. Illuminazione geniale di un poeta degli anni Trenta, incarcerato dal regime di Stalin per reati d’opinione. Mandel’štam studia l’italiano al solo scopo di abbeverarsi direttamente a Dante in lingua madre, invidiando agli italiani il privilegio di poterla conoscere naturalmente alla nascita. Il che non è vero: gli italiani fraintendono Dante e lo danno per scontato. Perché scatena amore e odio? Perché “padre” della lingua? Perché, finito il Settecentenario, siamo ancora qui a parlarne? Con GIOVANNI SUCCI.

28 giovedì – “L’ARCA DEL GUERRIERO”
L’arca di Bernabò Visconti, capolavoro dell’arte statuaria trecentesca, sintesi di naturalismo e idealizzazione è uno dei capolavori che il Castello conserva. Il condottiero siede fiero in sella, in armatura, un tempo policroma e costellata di stemmi, motti e imprese araldiche. La materia di cui è fatta dialoga con la storia attraverso un linguaggio tutto suo, impresso dal tempo e dai segni dell’uomo. Quali misteri racchiude, quali storie racconta? Con VALENTINA PARODI, restauratrice, docente di storia dei materiali e delle tecniche artistiche presso l’Accademia di belle arti di Brera.

29 venerdì – “I PAESAGGI SONORI DI DINO CAMPANA”
Il cantautore fiorentino MARCO PARENTE esplora il paesaggio sonoro che connota i versi dei “Canti Orfici” di Dino Campana (1914). Non intende ridare voce ai versi, ma rifarsi alla matrice stessa che li aveva generati. Una matrice atavica, identica, disponibile, se si è in grado di raccoglierne l’essenza. La connessione tra paesaggio e sonorità è così marcata in Dino Campana da divenire parte della struttura stessa. Come la stratificazione delle rocce degli Appennini tosco-emiliani, ribattuti infinite volte. I “Canti Orfici”, frutto di una breve ma folgorante stagione di scrittura e riscrittura, ebbero scarsa fortuna. La loro “poesia musicale” esordì in sincronia perfetta con lo scoppio della Prima Grande Guerra. Con approccio inusuale MARCO PARENTE prosegue il cammino (mai-finito) nel paesaggio dell’autore, lungo una propria via sonora.

30 sabato – “DAVID LYNCH E LA VISIONE NON COMPIUTA”
Il cinema di David Lynch si configura come ’opera aperta’, una visione che reclama la reinvenzione di chi lo guarda. Il regista, nonché pittore e musicista, respinge al mittente qualsiasi richiesta di spiegazione. In questa apertura dell’opera si può intravedere una costante di incompiutezza? A ben guardare il ‘non-chiuso’ e il ‘non-finito’ sembrano i cardini della questione. Incompiuta fu a lungo la serie tv “Twin Peaks”, ripresa 25 anni dopo. Mai compiuta fu la serie di cui “Mulholland Drive” avrebbe dovuto siglare l’inizio. Incompiuto fu in un certo senso “Dune”. Incompiutezza implica indeterminatezza. E infatti, chi può dirci esattamente dove siamo e che anno è questo? Presentando il suo nuovo volume di Storia del Cinema
proveremo a fare chiarezza con RICCARDO CACCIA, scrittore e docente di Storia del Cinema e di Laboratorio di Streaming all’Università IULM di Milano.

31 domenica – “UN DIGIUNATORE, DI FRANZ KAFKA”
Assicuratore di Praga, scrittore di nessun successo, nei primi del Novecento Kafka era decisamente troppo avanti rispetto al gusto del pubblico. Questo racconto, che compie cento anni esatti, ne è un esempio. “Ein Hungerkünstler” (letteralmente “un artista della fame”) è scheletrico e brutalmente essenziale come l’autore e come il personaggio che ritrae. Quasi teatro dell’assurdo ante-litteram, orridamente privo di fronzoli, spoglio come uno scenario metafisico, senza un epilogo logico. Restituisce immagini indimenticabili narrando ascesa e caduta di un fenomeno da baraccone. Capolavoro ristampato da Adelphi con i disegni di Tullio Pericoli. GIOVANNI SUCCI, voce narrante e ALBERTO N. A. TURRA, chitarra elettrica.

AGOSTO

01 lunedì – “VOGLIO INCONTRARE PATTI SMITH” .
L’autrice di “A New York con Patti Smith” (Giulio Perrone Editore), è qui per uno degli incontri della vita. Porta “un bagaglio pieno di disordine, oro infilato in tasche bucate, rubini pigiati dentro pagine sbrindellate…” proprio come Patricia quando arrivò dalla provincia, una bimba smilza con la testa piena di preghiere inventate e un amore sacro per le parole. Con LAURA PEZZINO, scrittrice e giornalista.

2 martedì – “MILANO CIRCONVALLAZIONE INTERNA”. Colloquio con MANUEL AGNELLI.

03 mercoledì – “VERSI VIVI IN EPOCA SOCIAL”
Ben prima della scrittura, la parola è propria dell’umanità, così come il gioco di organizzarne i significati in ritmi e armonie destinati all’ascolto. Non esiste comunità umana priva di una forma di poesia. Una tendenza naturale, per Aristotele. Pittura che nasce per essere detta, per Platone. Il termine stesso “poesia” significa fare, produrre: è connesso al copro e all’azione. Significa agire le parole. Trovarle e ridare loro voce. Sopravvissuto ad ogni rivoluzione tecnologica dalla notte dei tempi, questo bisogno vive ancora oggi, riconnesso sempre più saldamente al significato delle origini. Anche in epoca Social? Nuovi facitori di versi 2.0 ci raccontano come e perché. Con il collettivo ZOOPALCO, MONOSPORTIVA, OPHELIA BORGHESAN e PAOLO BASSO.

04 giovedì – “BEPPE FENOGLIO, LA FORTUNA DI ESSERE IRREGOLARE”
Quanti romanzi non ha finito Fenoglio? Bollato pubblicamente come “barbaro” dal suo stesso editore, Fenoglio nasce letterariamente come un lupo solitario (un “irregolare”) e cresce (postumo) come un grande classico di cui ci si innamora al primo incipit. In occasione del centenario della nascita (#beppefenoglio22) ripartiamo da “La paga del sabato”, il suo primo iconico e travagliato romanzo. In collaborazione con il Centro Studio Beppe Fonoglio, Alba (CN). Con BIANCA ROAGNA, direttrice Centro Studio Beppe Fonoglio. Letture di GIOVANNI SUCCI.

05 venerdì – “LA FINE DEL TEATRO”
Ogni rappresentazione nasce da un testo, abbozzato o dettagliato che sia. Un testo ancora aperto al rapporto con l’esistenza. Parole e gesti che attendono il corpo di chi li incarnerà per potersi dire compiuti. Nel momento in cui va in scena, e solo allora, un testo teatrale può dunque dirsi finito? I paradossi – atavici e odierni – delle parole per la scena. Con FRANCESCA GAROLLA, drammaturga.

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