25 aprile 2020.

Senza il 25 APRILE non avrei goduto di tutta la musica “negroide” e “degenerata” per la quale ho vissuto. Quindi GRAZIE, nonostante ci tocchi ‘sta menata di ribadirlo tutti gli anni. Che palle, quanto vorrei dimenticarmene. Ma ci tocca. Perché dopo un promettente 1922, ai simpatici italiani ci sono voluti un bel po’ di annetti per uscirne con molto dolore, altro che Coronavirus.

Un rapido calcolo. Ci sono voluti tipo il 1923, ’24, ’25, ’26, ’27, ’28, ’29, ’30, ’31, ’32, ’33, ’34, ’35, poi un imperiale e gasatissimo 1936, ’37, ’38, un pacifico (come no) 1939, un baldanzosissimo 1940 dal balcone e qualche botta di 1941, seguito poi da un 1942 così così, come il ’43 e il ’44 non divertentissimi; e c’è voluta ancora qualche strage di civili qua e là, città d’arte rase al suolo, ritorsioni degli uni e degli altri e poi ancora altri cinque lunghi mesi, fino al 25 aprile del 1945.

Poi sono passati 75 anni. Ma non da questo parti. Noi siamo ancora lì, con la testa in quei bellissimi, indimenticabili anni. BUON 1942!

 

P.S. Viva la libertà.

Apocalypse Lounge / HAPPY 1942 / testo (g. succi)

Festicciola spensierata. Bella serata. Non avrei mai immaginato di arrivare a questo. C’è stato anche di peggio, certo, quando noi non eravamo al mondo. Ma tempo al tempo. Che da che mondo è mondo il peggio trova sempre un suo percorso. (E passa sotto). In eterno. Refrattari al cambiamento. Detestiamo i nostri vizi ma cambiarli oggi non mi sento. Credulità e sospetto: che paradosso di cultura. Preferire ogni vecchio male ad ogni nuova cura. Meglio ogni vecchio male ad ogni nuova cura. Qui solo quel che è vecchio e marcio dura. Solo quel che è marcio dura. Prendi me ad esempio. Non immaginavamo di arrivare a questo. E invece ecco.

Buon 1922 – Buon 1942

Quelli che non fecero niente per impedire la dittatura di un istrionico bonaccione micidiale dal balcone, carismatico certo, un grande attore. Non lo fecero per noia, per paura, per repulsione; più per convenienza, per simpatia… Finalmente uno diverso, avranno detto, che sta dalla mia. Sì, sta dalla mia.

Buon 1922 – Buon 1942

Ma sì. Quante volte ho giudicato inetti e codardi tutti quei sig. Rossi impegnati a tirare avanti la bottega che non muovono un dito, su quei libri di storia, in quel fatidico 1922. Guardali lì: …lasciano fare, …chiudono gli occhi, tirano a campare. Un Matteotti assassinato, confessato ed impunito, ma sì. Uno più uno meno. A noi. E però piangono poi, quando le prime bombe vere delle guerre vere piovono sulla loro teste vere sulle loro case e botteghe, si son fatte tristi le faccette nere. Fine di un mito. Ma va là che un mito qui non è mai finito. Ma sì… Come siamo arrivati fin qui? Ops. Come quando per come per chi?

Buon 1922 Buon 1942

Stupidi italiani di quegli anni, non vi piacciono i frutti delle brillanti politiche dell’uomo della pace che perderà la vostra vite ai dadi come un qualsiasi altro perdente incapace, ma in grande stile e con molto più cine? Sì con molto più cine-cine-cinema! – Ma quando c’era lui l’Italia era grande, sui cinegiornali di regime. Un po’ meno grande sulle prime linee. Ha fatto ponti, strade, palazzi, bonifiche e consorzi. E vi ha mandati un attimo a crepare pure da pezzenti sui più lontani fronti, giusto un mezzo milioncino d’italiani morti per un suo giochetto da fantocci. E le paludi pontine? Son costate un po’ care alla fine.

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Ascolta l’album in tutti i digital stores: https://tannen-records.lnk.to/apocaly…
Acquista il vinile: https://bit.ly/35QGz2s
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APOCALYPSE LOUNGE Release date: 10.01.20
Format: LP/Digital Distribuzione: Audioglobe/The Orchard
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Prodotto da A/L e Maurizio Baggio Musica di A/L e testi di Giovanni Succi “Apocalypse Lounge” di Giovanni Succi e Francesca Amati “I’m Going Under” di Alexei Moon Casselle Mixato da Maurizio Baggio Masterizzato da Gianni Peri
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Foto di Giulia Mazza Lettering di Luca Barcellona Artwork di Cronogramma
https://www.cronogramma.net
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Hanno collaborato: Massimo Martellotta, Dj Argento, Antonio Gallucci, Mingle, Nicola Manzan e Giordano Sartoretti
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Nato nella mente del fondatore di Tannen Records, Riccardo Orlandi, sulla base di un lavoro di campionamento di colonne sonore italiane degli anni ’60 e ’70, il progetto Apocalypse Lounge è il risultato finale della collaborazione a più livelli di un collettivo di artisti, che si presenta a noi senza un vero volto. Il nome è stato ideato da Giovanni Succi, qui presente come paroliere e cantante della maggior parte dei brani, che, affascinato dall’animo noir del progetto, ha colto perfettamente l’immaginario del suono inizialmente creato da Orlandi. Troviamo poi figure di spicco della musica indipendente e di ricerca italiana dei nostri giorni, come Nicola Manzan (Bologna Violenta, Ronin) al violino, Massimo Martellotta (Calibro 35) al sintetizzatore, Dj Argento allo scratch, Francesca Amati (Comaneci) alla voce, nonché la presenza nell’ultimo brano del disco del duo hip hop di Minneapolis Kill The Vultures.

(C) 2019 Tannen Records